Si chiama Raffaella e all'età di ventotto anni, è riuscita a realizzare il sogno della sua vita: gestire un’azienda in cui allevare capre di razza camosciata e poter vivere nella sua Val Tartano a contatto diretto con la natura, come faceva da bambina quando a sei anni ha cominciato a passare l’estate in alpeggio.
E lì a Postareccio, estate dopo estate, ha imparato a mungere le capre quasi per gioco, poi le mucche, da cascin è diventata pastore, con il compito sempre più gravoso di mungere anche una quindicina di vacche due volte il giorno.
La passione degli animali la porta in Svizzera, in valle di Blenio, dove per quattro stagioni con l’amica Emilia, lavora in un alpeggio con quaranta vacche da latte e quaranta vacche nutrici. Le due ragazze, sole, si occupano di tutta l’azienda, custodiscono e mungono le vacche, fanno il formaggio, il burro, gestiscono la casera. In seguito, per migliorare le conoscenze casearie,
Raffaella decide di frequentare un corso presso la scuola agraria di Mezzena in Canton Ticino e finalmente è pronta a ritornare nella sua valle, carica di esperienze e di conoscenze di tecniche moderne.
L’amore per le capre, la scelta di occuparsi di animali meno impegnativi e forse più gestibili per una ragazza, la portano a collaborare con Celeste nella gestione di un allevamento di capre di razza camosciata che dopo alcuni anni Raffaella acquista e mette nella sua nuova stalla costruita in località Bedula.
Una stalla moderna, con sala mungitura, caseificio e locale per la stagionatura dei formaggi. Una grande soddisfazione anche se il lavoro è tanto, dodici ore al giorno durante il periodo di lattazione. Lunghe giornate che iniziano alle cinque di mattina e terminano alle otto di sera. Ma la fatica è ripagata dall’apprezzamento dei clienti che provano i prodotti e li riacquistano. “Sem Caurèer” è il nome dell’azienda, siamo caprai, quasi a esorcizzare quella professione che un tempo era segno di povertà, di fame, di miseria. A Tartano tutte le famiglie avevano le capre, solo le più benestanti avevano qualche mucca.
Anche nonna Ines aveva le capre, era bravissima a fare il formaggio, tanto che ancora oggi a Tartano tutti ricordano “ gli stracchini della Ines”. Raffaella non ha però imparato da lei, era ancora piccola quando la nonna è morta, ma forse, è proprio nel suo ricordo che ha provato e sperimentato nuove lavorazioni nel suo lindo e piccolo caseificio adiacente alla stalla.
La Bedula è una piccola località tra Campo e Tartano, sei ettari di terreno molto ripido, dove le capre di Raffaella sono libere di muoversi alla ricerca delle foglie tenere, ma sempre pronte a rientrare nella stalla per la mungitura, per nutrirsi della razione alimentare bilanciata fatta di fieno e un misto di cereali costituito da granoturco, soia, crusca, farinaccio di frumento.
Una stalla moderna, costruita dieci anni fa, ordinata, dove gli animali, puliti, pettinati, vivono tranquilli coccolati dall’amore della proprietaria: quarantacinque capre da latte prevalentemente di razza camosciata e altri sette capi derivanti da incroci tra la Camosciata e la Frisa Valtellinese. Ci sono poi due becchi, acquistati o scambiati con altre aziende per evitare la consanguineità, che sono tenuti isolati fino ad agosto quando avviene la fecondazione di tutte le capre presenti nella stalla.
Lei le conosce tutte, le chiama per nome, le accarezza, parla con loro. Nomi particolari, che iniziano con la stessa lettera per tutto un anno e che cambia l’anno dopo, Così Aurora ha nove anni, Bianca otto, Domitilla e Dumega sei, Edera ed Europa cinque, Foglia quattro, fino ad arrivare alle nascite del 2014: Lucrezia, Lucilla, Lapis.
Quando entri in stalla, ti stupisci subito per l’ordine e la pulizia, senti la musica di una radio sempre accesa “…perché alle capre la musica piace…”, ti guardi in giro e capisci che la stalla è stata costruita sulla roccia, che spunta ancora da una parete ed è utilizzata dagli animali per sostarvi contenti. Sopra la roccia, per nascondere il cemento di una lunga parete, si allarga un grande dipinto rappresentante un pascolo alpino con cime innevate, prati verdi con fiori, caprette, Haidi e Peter, i personaggi del famoso cartone animato, che corrono felici nell’erba verde. Guardi il grande affresco murale e non riesci quasi a capire dove finisce il dipinto e dove inizia la lettiera del box con le capre di Raffaella.
Una rampa di legno permette agli animali di accedere alla moderna sala mungitura, dove è possibile condurre otto capre per volta. Anche qui c’è la massima pulizia, fondamentale per la buona riuscita dei formaggi. E poi entri nel caseificio e non puoi fare a meno di pensare che l’arte di fare il formaggio, portata avanti da una donna è sicuramente garanzia di risultati eccezionali. Tutto è perfetto, pulito, tank e caldaia luccicanti, così il pavimento piastrellato.
È qui che Raffaella prepara e sperimenta i suoi formaggi: caprini freschi, caciotte stagionate, un ottimo erborinato, yogurt preparato una volta la settimana e confezionato in vasetti di vetro, la ricotta e, da pochi mesi, anche un formaggio tipo grana, con una stagionatura minima di dodici mesi.
Ci sono poi i salumi e la carne derivanti dalla macellazione dei capi che non entrano in produzione o di quelli che hanno terminato la lattazione. Raffaella non ha i locali adeguati per la macellazione e porta gli animali vivi a un macellaio locale che trasforma la carne in ottimi salumi o in tagli pronti per la cucina. Del resto, lei, non riuscirebbe mai a macellare una capretta che ha visto nascere e crescere nella sua stalla.
I prodotti dell’azienda “Sem Caurèer “per la maggior parte sono venduti nei ristoranti e nei piccoli negozi della bassa Valtellina, ma la nostra Heidi preferirebbe venderli nel suo piccolo spaccio, per avere un contatto diretto con i suoi clienti, per raccontare la storia dei suoi prodotti e mostrare con orgoglio la sua azienda costruita con tanti sacrifici e passione.
Così per meglio pubblicizzare e valorizzare i prodotti aziendali, “Sem Caurèer” diventa anche azienda agrituristica: un bel locale luminoso, arredamento essenziale, con menù rigorosamente preparato con i prodotti dell’azienda: ravioli ripieni di ricotta, tagliolini al ragù di capra, salumi, capretto in guazzetto, spezzatino e naturalmente la selezione dei suoi formaggi. Piatti semplici, abbondanti, gustosi, che raccontano la passione per un animale povero. E ai clienti, alla fine del pasto, il consiglio di una passeggiata attraverso i sentieri della Bedula da dove si può ammirare anche il lago di Como, e dove sicuramente si potranno incontrare le caprette di Haidi che …ti fanno ciao.
Raffaella decide di frequentare un corso presso la scuola agraria di Mezzena in Canton Ticino e finalmente è pronta a ritornare nella sua valle, carica di esperienze e di conoscenze di tecniche moderne.
L’amore per le capre, la scelta di occuparsi di animali meno impegnativi e forse più gestibili per una ragazza, la portano a collaborare con Celeste nella gestione di un allevamento di capre di razza camosciata che dopo alcuni anni Raffaella acquista e mette nella sua nuova stalla costruita in località Bedula.
Una stalla moderna, con sala mungitura, caseificio e locale per la stagionatura dei formaggi. Una grande soddisfazione anche se il lavoro è tanto, dodici ore al giorno durante il periodo di lattazione. Lunghe giornate che iniziano alle cinque di mattina e terminano alle otto di sera. Ma la fatica è ripagata dall’apprezzamento dei clienti che provano i prodotti e li riacquistano. “Sem Caurèer” è il nome dell’azienda, siamo caprai, quasi a esorcizzare quella professione che un tempo era segno di povertà, di fame, di miseria. A Tartano tutte le famiglie avevano le capre, solo le più benestanti avevano qualche mucca.
Anche nonna Ines aveva le capre, era bravissima a fare il formaggio, tanto che ancora oggi a Tartano tutti ricordano “ gli stracchini della Ines”. Raffaella non ha però imparato da lei, era ancora piccola quando la nonna è morta, ma forse, è proprio nel suo ricordo che ha provato e sperimentato nuove lavorazioni nel suo lindo e piccolo caseificio adiacente alla stalla.
La Bedula è una piccola località tra Campo e Tartano, sei ettari di terreno molto ripido, dove le capre di Raffaella sono libere di muoversi alla ricerca delle foglie tenere, ma sempre pronte a rientrare nella stalla per la mungitura, per nutrirsi della razione alimentare bilanciata fatta di fieno e un misto di cereali costituito da granoturco, soia, crusca, farinaccio di frumento.
Una stalla moderna, costruita dieci anni fa, ordinata, dove gli animali, puliti, pettinati, vivono tranquilli coccolati dall’amore della proprietaria: quarantacinque capre da latte prevalentemente di razza camosciata e altri sette capi derivanti da incroci tra la Camosciata e la Frisa Valtellinese. Ci sono poi due becchi, acquistati o scambiati con altre aziende per evitare la consanguineità, che sono tenuti isolati fino ad agosto quando avviene la fecondazione di tutte le capre presenti nella stalla.
Lei le conosce tutte, le chiama per nome, le accarezza, parla con loro. Nomi particolari, che iniziano con la stessa lettera per tutto un anno e che cambia l’anno dopo, Così Aurora ha nove anni, Bianca otto, Domitilla e Dumega sei, Edera ed Europa cinque, Foglia quattro, fino ad arrivare alle nascite del 2014: Lucrezia, Lucilla, Lapis.
Quando entri in stalla, ti stupisci subito per l’ordine e la pulizia, senti la musica di una radio sempre accesa “…perché alle capre la musica piace…”, ti guardi in giro e capisci che la stalla è stata costruita sulla roccia, che spunta ancora da una parete ed è utilizzata dagli animali per sostarvi contenti. Sopra la roccia, per nascondere il cemento di una lunga parete, si allarga un grande dipinto rappresentante un pascolo alpino con cime innevate, prati verdi con fiori, caprette, Haidi e Peter, i personaggi del famoso cartone animato, che corrono felici nell’erba verde. Guardi il grande affresco murale e non riesci quasi a capire dove finisce il dipinto e dove inizia la lettiera del box con le capre di Raffaella.
Una rampa di legno permette agli animali di accedere alla moderna sala mungitura, dove è possibile condurre otto capre per volta. Anche qui c’è la massima pulizia, fondamentale per la buona riuscita dei formaggi. E poi entri nel caseificio e non puoi fare a meno di pensare che l’arte di fare il formaggio, portata avanti da una donna è sicuramente garanzia di risultati eccezionali. Tutto è perfetto, pulito, tank e caldaia luccicanti, così il pavimento piastrellato.
È qui che Raffaella prepara e sperimenta i suoi formaggi: caprini freschi, caciotte stagionate, un ottimo erborinato, yogurt preparato una volta la settimana e confezionato in vasetti di vetro, la ricotta e, da pochi mesi, anche un formaggio tipo grana, con una stagionatura minima di dodici mesi.
Ci sono poi i salumi e la carne derivanti dalla macellazione dei capi che non entrano in produzione o di quelli che hanno terminato la lattazione. Raffaella non ha i locali adeguati per la macellazione e porta gli animali vivi a un macellaio locale che trasforma la carne in ottimi salumi o in tagli pronti per la cucina. Del resto, lei, non riuscirebbe mai a macellare una capretta che ha visto nascere e crescere nella sua stalla.
I prodotti dell’azienda “Sem Caurèer “per la maggior parte sono venduti nei ristoranti e nei piccoli negozi della bassa Valtellina, ma la nostra Heidi preferirebbe venderli nel suo piccolo spaccio, per avere un contatto diretto con i suoi clienti, per raccontare la storia dei suoi prodotti e mostrare con orgoglio la sua azienda costruita con tanti sacrifici e passione.
Così per meglio pubblicizzare e valorizzare i prodotti aziendali, “Sem Caurèer” diventa anche azienda agrituristica: un bel locale luminoso, arredamento essenziale, con menù rigorosamente preparato con i prodotti dell’azienda: ravioli ripieni di ricotta, tagliolini al ragù di capra, salumi, capretto in guazzetto, spezzatino e naturalmente la selezione dei suoi formaggi. Piatti semplici, abbondanti, gustosi, che raccontano la passione per un animale povero. E ai clienti, alla fine del pasto, il consiglio di una passeggiata attraverso i sentieri della Bedula da dove si può ammirare anche il lago di Como, e dove sicuramente si potranno incontrare le caprette di Haidi che …ti fanno ciao.
Az. Agr. Bianchiìni
Raffaella
Località Bedula
TARTANO
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