Mele piccole, di un colore rosso
intenso, dolci, particolarmente fresche e profumate e so-prattutto croccanti:
sono i nuovi frutti commercializzati in un tubo di plastica che i con-sumatori
possono trovare da alcuni giorni presso la cooperativa di Ponte.
Sono le Rockit™, vengono dalla Nuova
Ze-landa, non sono geneticamente modificate ma derivano dall’incrocio di diverse
varietà, con forte presenza della Gala (dalla quale hanno ereditato il colore,
la succosità e la croccan-tezza) e fanno parte di quella serie di varietà club
come la Pink Lady o la Modì.
Le varietà club sono mele con un marchio registrato che possono essere commercia- lizzate
e coltivate solo da distributori auto-rizzati, permettendo così una seria e
attenta programmazione della qualità dei frutti e della quantità da immettere
sul mercato.
La caratteristica principale di
questa mela è che non è venduta a peso
ma direttamente in tubi di plastica che ricordano i contenitori delle
pallina da tennis; ogni tubo può contenere da tre a cinque mele a seconda del
calibro che è compreso tra i 50 e 55 cm.
Un modo innovativo per vendere la
mela che risponde alle esigenze crescenti di consumatori sempre più abituati all’utilizzo
di snack e che offre così un’alternativa sana agli snack industriali ricchi di zuccheri e grassi e non sem-pre equilibrati dal punto di vista
nutrizionale.
Un nuovo prodotto che si può
inserire piacevolmente anche nelle recenti abitudini degli italiani che
utilizzano lo Streetfood (la cucina di strada) come modo sbrigativo per cibarsi
senza perdere tempo sedendosi in un ristorante.
Un nuovo prodotto che per le
caratteristiche d’igienicità, praticità e conservabilità potrebbe entrare anche
nelle scuole diventando una nuova occasione di educazione alla salute.
Melavì dunque pronta per questa
nuova sfida, dopo un lungo lavoro di studio e di ricerca che porterà in Valtellina un prodotto innovativo e darà così ai soci della cooperativa una nuova
opportunità di diversificare le proprie produzioni.
L’avventura è iniziata con un piccolo
stock di 120 piante posto a dimora nella primavera del 2013 e altre
3mila piante che saranno piantate nei prossimi giorni nell’azienda della cooperativa,
per arrivare a oltre 30mila nel 2015, 60mila nel 2016 fino a una possibilità di
svi-luppo di 500mila piante e una produzione di 100mila quintali di
prodotto commerciabile, che andrà a rifornire oltre il mercato italiano
anche buona parte del mercato europeo.
Complimenti al presidente Quagelli e tanti auguri per un’idea veramente innovativa che sicuramente potrà ri-lanciare il settore frutticolo della provincia.
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