Ciao MAURO,
voglio ricordati con
questa foto, alla festa degli anziani di Talamona nel settembre del 1997.
Sei arrivato con il
tuo carrettino pedalando per la pedemontana che dal cimitero di Morbegno porta
alla piazza di Talamona e poi sei entrato, un po' sudato, nel cortile della casa di riposo
accompagnato da un fragoroso applauso dai tanti anziani che aspettavano il carrettino
dei gelati come una volta. Eri felice, di essere riuscito a regalare un sorriso
a tanti anziani.
E poi voglio ricordarti con un mio articolo pubblicato sulla rivista Alpesagia nel giugno 1998.
Ricordo ancora le tue lunghe e dotte spiegazioni mentre preparavi il gelato.
Erano i primi anni della tua ricerca per abbinare i prodotti tipici ai tuoi gelati.
Sono passati tanti anni, il tuo successo si e consolidato con premi importanti, con partecipazione a fiere all'estero, con la scoperta della Cina, ma il tuo gelato è ancora lo stesso come me lo raccontavi quel giorno nel tuo laboratorio.
Ciao Mauro, sei stato un grande.
Voglia di gelato
di Renato Ciaponi
Sarà per quell'originale disegno sulla vetrina, sarà per
l'arredamento con varie tonalità di verde o per la divisa dei banconieri o per
il loro sorriso gentile o ancora per quel congelatore dove sono conservati
piccoli gelati e ghiaccioli artigianali... ma entrando nella gelateria “il
gelatiere” di Morbegno si ha subito l'impressione di entrare in un ambiente
giovane, fresco, salutare e innovativo.
Mauro, il titolare di questa piccola azienda principalmente
a gestione familiare con due punti vendita (uno in via Stelvio vicino ai
semafori della stazione, e l'altro qui sulla piazza dell'Arengario di Morbegno)
mi accompagna nel piccolo laboratorio dove sta ultimando la preparazione di una
specialità della gelateria: il gelato ai biscottini di Prosto.
Un gelato creato durante la partecipazione dell'azienda alla
“Mostra dei prodotti della montagna lombarda di Morbegno) nell'ottobre scorso,
e da allora sempre riproposto ai numerosi clienti.
Sopra al piano di lavoro sono appoggiati i tradizionali
pacchetti dei biscotti avvolti nella carta colorata portati appositamente da
Piuro.
La base fatta di latte, (latte fresco Carnini, siamo i
migliori clienti,mi dice con soddisfazione Mauro), panna, zucchero e burro è ormai pronta e viene tolta dal pastorizzatore
e versata in un contenitore.
I pacchettini vengono aperti, i biscotti aggiunti e con un
mixer ad immersione vengono frantumati permettendo anche una certa
omogenizzazione della crema.
“E' importante” mi dice Mauro “calcolare la giusta frantumazione
di questi biscotti, perchè gustando il gelato i biscottini devono sentirsi
nella loro essenzialità...se ci fosse una frantumazione eccessiva si sentirebbe
solo il sapore della farina”.
Poi il composto viene messo nel mantecatore dove la miscela
viene sbattuta e incorporando aria si indurisce congelando una parte del
liquido in essa contenuta, formando così quel gelato cremoso che riempie le
varie vaschette.
Nel laboratorio si respira un' aria di artigianalità che
forse è stata un po' troppo abbandonata in questo settore.
La possibilità di poter utilizzare semilavorati industriali
ha infatti permesso che quest'arte del fare il buon gelato iniziata a Venezia
nel XV secolo, sia stata trasformata in una semplice miscelazione di
ingredienti diversi versati nelle varie macchine.
Qui no.
IL gusto degli ingredienti genuini, il gusto di ricercare sapori
nuovi come il gelato al Sassella, al Bitto, alla ricotta, ai funghi porcini,
alla Bisciola, sono lo stimolo per Mauro e i suoi collaboratori per offrire un
prodotto diverso, che giustamente costa di più, ma che premia il consumatore
per quelle caratteristiche organolettiche spesso dimenticate.
C'è una ricerca particolare degli ingredienti nobili della
nostra cultura contadina e l'innovazione nel riuscire a utilizzarli nella
preparazione dei gelati.
Così Mauro si fa portare la torta Fioretto o i biscottini di
Prosto direttamente dalla Valchiavenna o ancora la ricotta dall'alpe Olano
riuscendo a produrre un gelato alla ricotta unico e particolarmente ricercato
nel periodo estivo.
Gelati innovativi, preparati con ingredienti naturali che
non possono avere una conservabilità elevata, ma che qui al “Gelatiere” vengono
venduti velocemente senza rischio di modifiche e di alterazioni delle
caratteristiche organolettiche.
E questa filosofia del gelato di qualità si respira
all'interno del piccolo laboratorio, dove vicino alla finestra ci sono una
decina di caschi di banane per permetterne la giusta maturazione e dove su un
altro tavolo di lavoro la frutta fresca appena portata dal fruttivendolo è
pronta per essere pulita.
“ L'anno scorso nel mese di agosto abbiamo acquistato 1300
kg di frutta fresca. Certo il lavoro è diverso.... pulire 13 quintali di frutta
richiede un grosso lavoro, quasi due persone in più, ma il tutto viene ripagato
non solo economicamente ma anche nella soddisfazione di vedere il cliente
contento, di sentire i bambini che si meravigliano di assaggiare un gelato che
sa di banane vere...” mi dice soddisfatto Mauro.
IL gelato alla frutta è un'altra specialità di questa
gelateria. Un lungo proce-dimento dove la base fatta di acqua, frutta, zucchero,
farina di guar e di carrube (farine utilizzate come addensanti) si trasforma
in circa 10 ore in un gelato gustoso.
La non presenza di latte e lattosio nella miscela ne
permette il consumo anche alle persone allergiche al latte.
Il gusto diventa così il protagonista di questa gelateria
che è apprezzata soprattutto da una clientela giovane, un consumatore più
attento che non vede il gelato solo come qualcosa da utilizzare quando è caldo
ma un alimento da consumarsi tutto l'anno.
I gelati del “ Gelatiere” sono del resto apprezzati anche da
diversi baristi per i loro locali: una vendita conto terzi che va da Gravedona
a Novate che ha permesso a Mauro di fare conoscere il proprio prodotto a
diversi paesi.
Ma c'è un altro sistema di vendita che riempie di orgoglio
il titolare: la vendita con il carrettino.
Così il ricordo quasi annebbiato del gelataio che andava di
paese in paese spingendo un triciclo a pedali o di quel familiare suono di
campanello per richiamare i bambini viene vissuto con gioia soprattutto dagli
anziani.
“ Come una volta, riesco a portare il gelato ai giardini
pubblici, nei paesi di montagna dove spesso si trovano solo gelati
confezionati. Sono soprattutto i bambini e gli anziani che si avvicinano al mio
carrettino. Gli anziani poi mi raccontano spesso alcuni aneddoti di quando il
gelato si vendeva solo con questo sistema. Il Giacumel di Morbegno, che
regalava un gelato al bambino che riusciva ad arrampicarsi più in alto su una
pertica... un giorno un'anziana signora a Gerola ha mangiato 4 coni perchè, ha
detto, erano 30 anni che qui non arrivava il carrettino del gelato...”.
Mauro continua con entusiasmo a parlare; questa sua
filosofia nel preparare e nel vendere il gelato si può notare nella richiesta
dei vari clienti che entrano nel negozio richiedendo gusti precisi o i coni
americani, qui chiamati coni cicci, dove oltre il gelato viene aggiunta frutta
fresca, panna montata, caramello, cioccolato fuso...grosse cialde presentate
con cura con un'attenzione particolare all'ele-ganza e all'estetica. Anche nella
preparazione dei ghiaccioli artigianali c'è una ricerca della qualità degli
ingredienti; i sorbetti alle mele verdi, al limone, alle fragoline di bosco, sono
un altro esempio dell'amore di Mauro per la genuinità e qualità.
Ormai il gelato ai biscottini di Prosto è stato sistemato
nella vetrina del banco. E' doveroso un assaggio, naturalmente con il
cucchiaino di plastica, mi consiglia Mauro, mai con un cucchiaino di metallo
che modificherebbe troppo il gusto e farebbe anche sciogliere il gelato troppo
velocemente.
Metto in bocca il cucchiaino di gelato... un gusto dolce, una consistenza cre-mosa, pezzettini di biscotti che si sciolgono in bocca
lasciandone ancora il sapore...un gelato unico che racchiude la filosofia di
Mauro il gelataio.
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