In bassa valle lo chiamano
“lazzerùn” in alta valle “saròn”.
Stiamo parlando del siero, il
liquido che rimane nella caldaia dopo la lavorazione del formaggio e della
ricotta.
Un sottoprodotto delle lavorazioni
casearie, oggi considerato un rifiuto speciale, ma che ha sempre avuto
un’importanza fondamentale nella storia contadina valtellinese.
Addirittura negli alpeggi il
siero rimasto nella caldaia era usato per un bagno salutare: le donne
chiudevano la porta della baita, si spogliavano e s’immergevano nel liquido
ancora caldo, per avere la pelle più elastica, più morbida.
Donne sagge che sfruttavano
al meglio un residuo del latte ancora carico di principi nutritivi anticipando,
senza volerlo, la moda dei centri benessere dei moderni agriturismi che sempre
più spesso propongono i bagni di siero come cura per avere una pelle
morbida, idratata, lucida, elastica e purificata dalle tossine.
Anche nelle latterie dei paesi
della Valtellina il siero era considerato un liquido prezioso: i
contadini portavano il latte alla latteria e tornavano a casa con il
secchiello colmo di siero da dare ai maiali. Ma prima di versarlo nei
truogoli ne bevevano una grande “cazza” sapendo che quel liquido era salutare,
considerandolo quasi come un elisir di lunga vita.
Per recuperare
questa importante pagina della nostra storia alimentare, la latteria di
Livigno, sempre attenta alle tradizioni e alla cultura contadina, da alcuni
anni ha pensato di trasformare il siero in una bibita dissetante: IL SARON.
Nome insolito per i turisti, ma
significativo per i livignaschi che il “saròn” l’hanno sempre bevuto,
consapevoli dei suoi effetti benefici soprattutto nel regolare l’intestino.
E in realtà le caratteristiche
benefiche del siero sono ormai dimostrate e si possono così sintetizzare:
· E’ ricco di sali minerali (calcio,
fosforo, magnesio, potassio) e di vitamine;
· Contiene pochissimo grasso e
sodio;
· Aiuta lo sviluppo del sistema
nervoso nell’organismo in crescita;
· Rafforza il sistema osseo e i
denti prevenendo l’osteoporosi;
· Stimola il metabolismo e la
circolazione;
· Riduce il colesterolo;
· Stimola il pancreas;
· Regola la digestione;
· Calma il sistema nervoso;
A Livigno il Saron ha subito
incontrato il gradimento dei turisti che hanno iniziato a conoscerlo e
apprezzarlo consumandolo prima come bibita dissetante sulla terrazza del Bar Bianco della Latteria di
Livigno e poi abituandosi ad acquistare le comode confezioni da un litro con
tappo di plastica da mettere nello zainetto e da assaporare durante le lunghe
giornate sulle piste da sci o d’estate durante le passeggiate tra i tantissimi
sentieri della zona.
Disponibile in due gradevoli gusti,
arancia e limone, il Saron è una bibita dolce, gradevole, delicata, fresca,
adatta come bibita dissetante, come naturale reintegratore o anche nelle
prime colazioni. Senza dimenticare il possibile uso come aperitivo analcolico
con l’aggiunta di frutta fresca; o come base di eccellenti cocktail.
Prodotto sicuramente innovativo,
“inventato” dalla Latteria di Livigno, che per prima in Italia ha lanciato
questa bibita anche per utilizzare il siero e non doverlo considerare
come rifiuto che necessiterebbe un trattamento speciale per il suo
smaltimento.
E allora se passate da Livigno,
fermatevi alla Latteria, una struttura moderna in mezzo al
verde, che raccoglie e trasforma il latte dell'intera vallata e che
è riuscita a coniugare la tradizione di un’economia contadina rispettosa
della natura alla modernità di una tecnologia che garantisce altissimi
standard qualitativi. Mentre assaporate i taglieri dei formaggi o una coppa di
gelato avrete anche la possibilità di vivere in prima persona la bontà del latte,
assistendo, tramite ampie vetrate, a tutte le fasi di lavorazione dei prodotti.
La latteria, ormai diventata una
meta particolarmente frequentata dai turisti che amano la genuinità, è una struttura accogliente dove si respira la
cultura contadina e dove si possono trovare prodotti di qualità unici,
diversi: latte, gelati, yogurt, formaggi freschi e stagionati, burro e
naturalmente il Saron.
Prima di lasciare Livigno fate
scorta di questi prodotti caseari fatti con amore con un latte di alta
montagna e non dimenticate alcune confezioni dell’elisir di lunga vita (così
dicevano gli antichi greci) che vi ricorderà il paesaggio naturale di una stupenda vallata.
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